Pagamento delle imposte
La carta-moneta in uso nel territorio del Gran Khan
Un ritratto del Gran Khan
Cap. LXXXI: Della moneta del Gran Cane.
A questo punto, Polo racconta della zecca del Gran Can e della produzione delle banconote, ricavate dalle fibre delle foglie di gelso. Tutti i popoli e i regni che appartengono alla sua signoria devono pagare con questa moneta, pena, la condanna a morte. Polo poi calcola il valore di questa a Venezia.
Cap. LXXXIV: Come 'l Gran Cane aiuta sua gente quando è pistolenza di biade.
A questo punto, Polo racconta della zecca del Gran Can e della produzione delle banconote, ricavate dalle fibre delle foglie di gelso. Tutti i popoli e i regni che appartengono alla sua signoria devono pagare con questa moneta, pena, la condanna a morte. Polo poi calcola il valore di questa a Venezia.
Cap. LXXXVIII: Della carità del Signore
Quando in un territorio, carestia, siccità o inondazioni danneggiano il raccolto, il Gran Can non riscuote da queste popolazioni il dazio dovuto, ma invia loro il necessario in modo che abbiano da riseminare e da sfamarsi fino a nuova stagion
Il palazzo del Gran Khan
La carta-moneta in uso nel territorio del Gran Khan
Lo Grande Signore de' signori, che Coblai Kane è chiamato, è di bella grandezza, né piccolo né grande, ma è di mezzana fatta. Egli è carnuto di bella maniera; egli è troppo bene tagliato di tutte le membre; egli à lo suo viso bianco e vermiglio come rosa, gli occhi neri e begli, lo naso bene fatto e ben li siede. (...) Dal Milione, cap. LXIX
Parafrasi:
Il grande "re dei re" che è chiamato Cublai, ha una bella statura: né piccolo, né grande, medio. Egli è bene in carne, fin troppo ben fatto in tutte le membra. Ha il viso bianco e rosso, sembra una rosa, gli occhi neri e belli, il naso regolare e proporzionato.(...) Egli àe tuttavia quattro femine, le quali tiene per sue dirette moglie. (...) Elle sono chiamate imperadrici, e ciascuna di queste donne tiene corte per sé, e non vi n'à niuna che non abbia trecento donzelle, e ànno molti valetti e scudieri e molti altri uomini e femine, sicché ciascuna di queste donne à bene in sua corte mille persone. E quando vuole giacere con niuna di queste donne, egli la fa venire in sua camera e talvolta vae alla sua. Egli tiene ancora molte amiche; e diròvi come: egli è vero ch'egli è una generazione di Tartari, che sono chiamati Ungrac, che sono molto bella gente e avenante, e di queste sono scelte cento le piú belle donzelle che vi sono, e sono menate al Grande Kane. (...) Ancora sappiate che 'l Grande Kane à di sue quattro moglie ventidue figliuoli maschi; lo maggiore avea nome Cinghi Kane, e questi dovea essere Grande Kane e segnore di tutto lo 'mperio. Or avenne ch'egli morío, e rimase uno figliulo ch'a nome Temur, e questo Temur dé essere (Grande) Kane e signore, (e) è ragione, perché fu figliuo(lo) del magiore figliuolo. (...) Dal Milione, capp. LXIX e LXX.
Parafrasi:
(...) Quattro donne egli tiene come mogli legittime, (...) esse hanno tutte il titolo di imperatrice. Non ce n'è una che non abbia trecento damigelle e valletti eunuchi (...); in complesso ognuna di queste donne ha alla sua corte più di mille persone. (...) Egli ha anche numerose amiche: e vi dirò in verità che esiste une stirpe di Tartari, gli Ungrat, che sono molto belli e avvenenti, tra questi si scelgono le più belle fanciulle che poi vengono condotte dal Gran Can. (...) Dovete sapere che dalle sue quattro mogli il Gran Can ha ventidue figli maschi, il maggiore si chiamava Cinghis Can, questi doveva essere Gran Can e sovrano di tutto l'impero. Ora avvenne che egli morì e rimase un figlio che ha nome Temur, questo Temur è destinato a essere Gran Can e signore in quanto figlio del figlio maggiore. (...)Con questo passo, Marco presenta le usanze del Gran Khan, in particolare quelle che riguardano la sfera della poligamia, chiaramente in contrasto con la cultura occidentale.
Il salgemma:
[...]E le montagne di verso mezzodie sono molto grandi, e sono tutte sale. E vengono da la lunga trenta giornate per questo sale, perch'è lo migliore del mondo; e è sí duro che no se ne può rompere se non con grandi picconi di ferro; e è tanto che tutto il mondo n'avrebbe assai i(n)fino a la fine del secolo.[...] cap. XLV - De la montagna del sale
Il metodo di pagamento più diffuso all'epoca, oltre al baratto, era il Salgemma (il minerale da cui si può ricavare il sale), che veniva raccolto nelle miniere e distribuito sotto forma di pani, anche se esistevano altre "monete", più pregiate e facili da trasportare come il corallo o l'oro.
le Banconote:
Una delle innovazioni più importanti che il viaggio dei Polo portò all'occidente è la banconota: nell' Impero mongolo circolavano stampe su carta derivata dalla corteccia del gelso che potevano essere convertite in materiali pregiati. L'utilizzo di questa moneta era però limitato al territorio di Kublai, infatti spesso non erano accettate oltre i suoi confini, e saranno criticate dalle personalità conservatrici dell'occidente, come alcuni grandi dottori della Chiesa.